Materiali a contatto con acqua. Revisione del DM 174/2004

Data di pubblicazione: 28 Aprile 2017

La revisione si rende sia necessaria, poiché il testo del decreto prevedeva già una revisione da attuare nel 2012, sia opportuna, poiché qualche anno fa 4 Stati Membri (Regno Unito, Francia, Germania, Paesi Bassi ovvero i 4MS) hanno cominciato a lavorare insieme per allineare i propri requisiti nazionali. Il lavoro impostato da Ministero e ISS è proprio volto a implementare anche nella legislazione italiana i requisiti che stanno nascendo dal lavoro dei 4MS, allo scopo di entrare nel meccanismo del mutuo riconoscimento delle approvazioni/certificazioni di prodotti e materiali a contatto con acqua potabile che è lo scopo ultimo e principale del lavoro impostato dai 4MS.



Il primo passaggio effettuato è stato quello di abbozzare un corpo del testo del decreto volto all’introduzione, anche in Italia, di un sistema di autorizzazione per i prodotti a contatto con acqua destinata al consumo umano. La proposta è stata avanzata da Confindustria a seguito della consultazione di tutti i settori interessati. L’introduzione di un meccanismo di approvazione\certificazione rappresenta una svolta significativa rispetto all’attuale testo del decreto che prevede un’autocertificazione ma è un passaggio che si rende necessario per rispettare i requisiti in via di definizione dai 4MS.

La proposta di decreto redatta da Confindustria  è già stata valutata positivamente anche da ACCREDIA.

Analizzando la proposta allegata potrete vedere che per i prodotti parzialmente coinvolti  (pompe, valvole, apparecchiature trattamento acque, contatori etc.) è proposta un’autorizzazione con un “coinvolgimento ridotto” dell’ente di certificazione. Tali prodotti sono infatti definiti “a basso impatto”,  poiché le superfici a contatto con acqua potabile sono ridotte rispetto a prodotti “a non basso impatto” (vedi le tubazioni) che sono costantemente e interamente a contatto con l’acqua e per i quali è dunque proposta una certificazione di prodotto “vera e propria”. In ogni caso nulla vieterebbe ai costruttori di un prodotto a basso impatto di scegliere volontariamente la via della certificazione “vera e propria” del prodotto.
 
Attualmente il Ministero e l’ISS lavorano sulle parti mancanti della proposta, con l'obettivo di ultimarle entro la fine del 2017, al fine di presisporre:

•    uno schema di certificazione che dovrà rappresentare le indicazioni\procedure che gli enti che si accrediteranno dovranno seguire per certificare i prodotti;

•    gli allegati tecnici del decreto che definiranno i materiali utilizzabili e che saranno sviluppati recependo il lavoro sviluppato dai 4MS.


A pubblicazione avvenuta si prevede di introdurre un periodo transitorio di almeno tre anni per consentire agli operatori economici di organizzarsi e adattarsi ai nuovi requisiti.

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